Davide cammina con noi

Il “sentiero Davide cammina con noi” è un giro ad anello che inizia nei pressi del campo da calcio di Acceglio e si sviluppa fino a Chiappera accompagnando e incrociando il torrente Maira.

Vi si incontrano tantissime specie di fiori, piante e farfalle che variano a seconda delle stagioni, dell’esposizione e dei tipi di terreno che si attraversano.

È un piacevole percorso che alterna natura e borgate offrendo vari punti in cui reperire l’acqua.

Si ha inoltre la possibilità di effettuare 2 percorsi alternativi che creano così un anello breve ed uno medio.

Davide ha amato profondamente le montagne ed era legato in modo particolare alla valle Maira che ha percorso fino alle cime più alte.

Davide ha sempre cercato di avvicinare le persone alla montagna e alla natura con un occhio attento alle possibilità di ciascuno. Ecco perché l’idea dei 3 giri ad anello ricorda questo suo atteggiamento: ognuno potrà scegliere quello che gli sarà più confacente.

Il “sentiero Davide cammina con noi” offre la possibilità di camminare in ambienti molto differenti tra loro.

Una buona parte del percorso si sviluppa all’ombra di una fitta vegetazione tra alberi, arbusti, fiori e farfalle accompagnati dal suono dell’acqua del torrente Maira; si incontrano poi una strada sterrata, assolati pendii tra arbusti, macereti, una mulattiera lastricata di pietre levigate dall’uso e perfetti muretti di pietre a secco.

Questi erano i sentieri che gli abitanti delle borgate utilizzavano per spostarsi prima che venissero realizzate le strade.    

Volgendo verso la conclusione del sentiero si incontra la solitaria cappella di San Maurizio a Lausetto (1547 m) che dalla sua posizione domina dall’alto Acceglio. Infatti, se dal paese si alza lo sguardo verso le montagne, si scorge questa bellissima chiesetta gialla che di notte diventa ancora più inconfondibile perché è illuminata di arancione.

Per tutti gli amici legati alla casalpina dell’Azione Cattolica di Fossano è un’immagine famigliare che ricorda le serate passate in cortile.

Quando viene percorso l’anello breve del sentiero, dopo l’abitato di Ponte Maira si incontra una fortificazione. Dopo la 1° guerra mondiale, in tutte le nazioni coinvolte venne data molta enfasi alle fortificazioni e alle opere fisse di difesa. In Italia fu approntato il Vallo Alpino.

Il sottosettore GAF IV/A “Maira” aveva il compito di difendere la valle Maira: ampia zona di confine che, seppur priva di collegamenti rotabili con la Francia, è valicata da numerosi colli tutti siti intorno ai 2500 metri e dotati di buone mulattiere.

Sorsero così vari sbarramenti ai colli principali, costituiti da opere piccole e medie: il primo sistema difensivo si trovava nelle zone dell’Enchiausa, della Gardetta, della Scaletta, delle Munie, del Soutron, del Maurin, di Traversiera e del Bellino, mentre il secondo sistema difensivo doveva consentire di contenere e localizzare un successo nemico che avesse profondamente intaccato il primo sistema.

Era stata predisposta una postazione per artiglierie di grande potenza a Ponte Maira e, sempre lì, era in progetto un rafforzamento del sistema con 2 importanti opere che furono iniziate successivamente, ma mai portate a termine. In 3 anni i militari costruirono, intorno ad Acceglio, una rete stradale capillare lunga oltre 60 Km.

Sul versante opposto rispetto alla fortificazione che incontriamo sul sentiero c’è la costruzione gemella: bisogna però aguzzare la vista perché é coperta dalla vegetazione.                                     

A inizio ‘900, con le centrali idroelettriche di Acceglio (1914), Ponte Marmora (1915), San Damiano Macra (1916) e Dronero (1927), la valle Maira partecipò al “decollo industriale” dell’Italia.

Durante la camminata sul “sentiero Davide cammina con noi ”, in prossimità di Saretto si ha un’ampia visuale sulla diga artificiale e, dopo la località La Crocetta, è possibile vedere le “finestre” chiuse dalle inferriate.

Per convogliare l’acqua da Saretto alla centrale di Acceglio, venne scavata una galleria di 6 Km e, per far uscire il materiale accumulato con gli scavi della galleria, vennero aperte delle “finestre” ogni 500 m.

Forse non tanti sanno che essa passa su un particolare ponte (ponte canale) sul Rio Mollasco che non dista molto dal “sentiero Davide cammina con noi” (ne pubblichiamo qui una fotografia).

Con i percorsi medio (blu) e completo (rosso) del sentiero si passa vicino alle sorgenti del Maira (che meritano una piccola deviazione per ammirarle da più vicino): esse sgorgano in una conca con un piccolo laghetto artificiale.

L’acqua scaturisce direttamente dai piedi della montagna e si ipotizza che la sua alimentazione provenga dai lagni in quota: il Visaisa e l’Apzoi; essa sgorga copiosa in tantissimi punti: ecco perché non si parla di ‘sorgente’ del Maira, ma di ‘sorgenti’.

Poco distante si trova un affioramento di travertino: l’azione naturale dell’acqua ha modellato delle grotte visibili seguendo la deviazione “grotte” sul percorso blu e/o rosso: si tratta di un luogo particolare, molto diverso dagli ambienti circostanti, in cui l’acqua ha disegnato dei “volti” nella roccia che rendono il posto magico.

Il punto più lontano dalla partenza del “sentiero Davide cammina con noi” è la borgata Chiappera: l’ultimo paesino abitato dell’alta valle Maira. Il paese è dominato dalla Torre Castello e dalla Rocca Provenzale. Poco oltre il paese si vedono le cascate di Stroppia.

Questa frazione di Acceglio è stata recuperata negli anni e merita una visita: nel corso della camminata sul nostro sentiero la si attraversa completamente. Buona visita!        

Lo sapevate che ad Acceglio c’era una cava di marmo verde? E che era rinomato fino a New York per la sua bellezza? L’antica cava è ancora visibile, anche se la folta vegetazione rende difficoltoso individuarla: percorrendo l’antica strada che era stata realizzata appositamente per favorire il trasporto delle lastre di marmo, si trova tra borgata Bargia e borgata Lausetto.

Si possono ancora vedere le lastre verdi con la famosa venatura bianca e i segni del lavoro della cava abbandonata. Il filone di questo pregiato marmo si sviluppa da Acceglio fino al vallone del Maurin, dove esisteva una cava francese.

Le lastre venivano tagliate con un filo di acciaio elicoidale: la stesa del filo era lunga 3 Km. Gli operai seguivano il taglio 24 ore su 24 facendo scivolare sul filo la sabbia di silice e l’acqua, impedendo così al filo di scaldarsi e rompersi.

Il taglio si eseguiva nell’estate, poi, nell’autunno, si facevano scivolare i blocchi verso Acceglio e, durante l’inverno, si tagliavano quelli destinati alla vendita. Il lavoro era difficile e complicato, ma purtroppo non ci sono molte testimonianze in merito.

Anche nella cappella della casalpina c’è un blocco di marmo verde, ve ne siete mai accorti?                                                                              

Sul “sentiero Davide cammina con noi”, poco prima di Saretto arrivando dalla deviazione del percorso blu, c’è un cimitero militare costruito nel 1940 per inumare i caduti nel conflitto italo-francese.

Fu gravemente danneggiato da una valanga nel 1952 e, negli anni seguenti, le salme vennero riconsegnate alle famiglie. Oggi si possono vedere i resti del monumento ai caduti e una particolare scalinata che conduce ad una grande croce di legno.

Sulla via del ritorno dei percorsi blu e rosso del “sentiero Davide cammina con noi” si cammina per un tratto su un macereto.

Questo vistoso cumulo di materiali distaccatisi dalla parete rocciosa nasconde un’antica storia: sembra infatti che centinaia di anni fa proprio in quel punto ci fosse una borgata chiamata Villaretto che venne distrutta completamente da materiale franato.

Sembra anche che gli abitanti possedessero parecchie monete d’oro e che negli anni successivi qualcuno ne trovò. Aguzziamo la vista!!                                                 

I sentieri

Giallo
  • Anello breve
  • Lunghezza 6 Km
  • dislivello 300 m

Blu/grotte
  • Anello medio
  • Lunghezza 12 Km
  • dislivello 500 m
Rosso/grotte
  • Anello lungo
  • Lunghezza 15 Km
  • dislivello 500 m